Ho sempre apprezzato, fin dai tempi dell’Università, le idee un pò provocatorie e fuori dal comune di Richard Rumelt, universalmente riconosciuto come uno dei massimi esperti in tema di strategia competitiva. E’ stato dunque un piacere ricevere in studio una copia del suo ultimo libro dedicato all’argomento. L’idea principale del libro, ampiamente condivisibile, è che parlando di strategia aziendale, occorra fare piazza pulita di quell’insieme di affermazioni generiche e slogan motivazionali improntati al successo che sono comunemente associati al termine e individuare invece quali sono gli elementi fondanti di una buona strategia. Una buona strategia è molto di più di un semplice elenco di obiettivi. La buona strategia ha una sua struttura logica che Rumelt definisce kernel. Il kernel si compone di tre elementi: la diagnosi, le linee-guida e l’azione. Le linee-guida, in particolare, costituiscono il metodo per superare gli ostacoli delineati nella diagnosi. Esse sono come un cartello che indica la direzione in avanti, ma non definisce i dettagli del percorso. Questi ultimi sono invece affrontati e superati attraverso l’implementazione di azioni concrete, coerenti con quanto stabilito nelle linee-guida. Una volta compresi i tratti fondamentali di una buona strategia, diventa pià facile individuare la presenza di cattiva strategia ed imporre dunque i necessari cambiamenti per far in modo che la strategia torni ad essere un utile elemento di pianificazione anzichè uno sterile sostantivo privo di significato.

Per chi volesse approfondire questo ed altri interessantissimi argomenti consiglio il blog di Richard: http://www.strategyland.com/. Uno dei suoi ultimi post è dedicato a quanti vorrebbero emulare Steve Jobs e creare dal nulla una delle aziende più importanti del pianeta. Il consiglio di Richard è molto semplice: non perdere tempo a disquisire di “mission”, “vision” e “strategie” ma lavorare sodo ed impegnarsi per realizzare il miglior prodotto in assoluto. Proprio come ha fatto Steve Jobs.